Piscine interrate: ovvero un investimento che rende l’estate fresca e chic, dando prestigio alla casa e migliorando la qualità della vita. Per coloro che non hanno problemi di spazio e di…risorse, il sogno può facilmente diventare realtà.
Prima di costruire: norme e tasse per le piscine interrate
Generalmente occorre presentare agli uffici comunali una DIA (Dichiarazione di Inizio Attività) redatta da un tecnico abilitato ed attendere 30 giorni l’eventuale rigetto del progetto.
Vale il silenzio assenso, quindi trascorso il termine si dovrebbe procedere senza avere problemi, ma è bene chiedere all’ufficio tecnico del Comune in cui si vuole costruire se sono necessari anche il Permesso di Costruire (ex Concessione Edilizia) oppure l’Autorizzazione Edilizia o se esistono vincoli paesaggistici o norme del piano regolatore che vietino l’installazione di una piscina interrata o diano indicazioni sulle caratteristiche progettuali come forma, dimensioni o colore della vasca.
Riguardo all’area su cui si andrà a costruire, occorre verificare che la rete fognaria sia sufficientemente distante e che non vi si trovino condutture elettriche, idriche o del gas.
Inoltre, se la piscina supera gli 80 mq, genera una modifica della categoria catastale della casa, facendola rientrare nella categoria A/1, (Abitazioni di lusso) in base a quanto stabilito dal decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 1969 e di conseguenza fa lievitare le imposte.
Prima di tuffarsi: gli elementi delle piscine interrate
Per scegliere al meglio una piscina che non sia fuori terra, bisogna innanzitutto tenere presente le componenti di quelle interrate. La loro struttura è inserita completamente nel terreno e può essere realizzata in lamiera o pannelli d’acciaio, cemento armato o casseri di polistirolo. Su di essa è collocata una vasca, dotata di un sistema di filtrazione e di ricircolo dell’acqua. Un caso particolare è la piscina in vetroresina, che non va costruita in loco.
L’interno della vasca può essere rivestito in PVC, ceramica verniciata o smaltata e ospiterà uno o più skimmer oppure una canaletta di sfioro.
Lo skimmer è un’apertura posta lungo il bordo superiore della piscina, mentre la canaletta è un contorno cavo che ne circonda il perimetro. Entrambi servono a raccogliere l’acqua ed inviarla al sistema di filtrazione, ma nel primo caso le aperture sono posizionate nella parte alta della vasca, a 15/20 (skimmer tradizionale) o 7/10 cm (skimmer sfioratore) dal bordo. Lo skimmer è semplice ed economico da realizzare, ma determina un livello dell’acqua inferiore al bordo stesso.
La canaletta di sfioro, situata al margine o addirittura all’esterno della alla vasca, consente invece di avere l’acqua all’altezza del bordo piscina e garantisce una migliore filtrazione, ma è più costosa e necessita di una “vasca di compenso”, ovvero di un’altra vasca adiacente alla piscina che vi mantenga costante il livello dell’acqua.
Generalmente interrata, la vasca di compenso può trovarsi anche all’esterno (se si ha a disposizione una terrazza o un terreno degradante), creando una cascata che dà la sensazione che la piscina prosegua verso l’infinito (la cosiddetta Infinity pool).
Indipendentemente dal materiale con cui sono realizzate, le piscine si suddividono in “a skimmer” o “a sfioro” a seconda del sistema usato.
Il sistema di filtrazione è generalmente costituito da una pompa di ricircolo dell’acqua, un filtro, una valvola selettrice ed un impianto di tubazioni. La pompa spinge l’acqua all’interno del filtro che ne elimina le impurità, la valvola selettrice gestisce le fasi della filtrazione e la manutenzione del filtro stesso e le tubazioni riportano l’acqua filtrata all’interno della vasca.
Tutto il sistema deve essere collegato all’impianto elettrico e posizionato in un locale tecnico adiacente alla piscina, che può essere una cantina, un garage, una struttura in muratura, in moduli di legno o materiale plastico.
Lo scavo per la piscina deve essere realizzato in un’area soleggiata e protetta dal vento, sufficientemente grande da ospitare la vasca e da consentire di lavorare alla sua installazione. Il terreno deve avere una struttura compatta e sul fondo dello scavo bisogna realizzare una platea di cemento armato perfettamente lisciata e in alcuni casi dotata di rete armata.
Piscine interrate in acciaio
Possono essere in lamiera o in pannelli d’acciaio. Nel primo caso, la struttura è formata da un rotolo di lamiera d’acciaio galvanizzato che viene posizionato su profili che ne determinano la forma (circolare, ovale o ad otto). Per la vasca ovale è necessario costruire due muretti paralleli ai lati lunghi con funzione contenitiva.
All’interno della struttura c’è il liner, un rivestimento in PVC che va protetto dalla platea di cemento attraverso un apposito feltro. Le piscine in lamiera d’acciaio sono le più economiche, semplici e veloci da montare.
Quelle in pannelli d’acciaio sono formate, appunto, da pannelli autoportanti di acciaio galvanizzato che vanno posizionati nello scavo, su una platea di cemento con rete armata. I pannelli hanno contrafforti che ne aumentano la stabilità e, una volta posizionati, è necessario riempire l’esterno dello scavo con terra di riporto e ghiaia per favorire il drenaggio dell’acqua presente nel terreno.
Il liner può essere in PVC “a sacco” oppure a membrana armata, che viene saldata al momento del montaggio. Il primo è facile e veloce da posare, ma il secondo è più resistente.
Nelle piscine in pannelli d’acciaio è possibile posizionare una buca per i tuffi, ovvero un’area con una profondità maggiore rispetto al resto della vasca, generalmente a forma di tronco di piramide rovesciata.
Piscine interrate in cemento
Sono probabilmente le più solide e durature, e sicuramente le più personalizzabili, ma hanno alti costi di realizzazione e possono richiedere tempi di installazione molto lunghi.
Vengono realizzate da imprese edili specializzate attraverso una colata di cemento all’interno di una struttura di carpenteria, che va rimossa dopo l’asciugatura. Questo significa rispettare tempi prestabiliti di posa e solidificazione dei materiali e vincoli strutturali, per esempio lo spessore delle pareti deve essere almeno di 25 cm.
Tuttavia, proprio i materiali usati garantiscono una lunga durata della piscina, una buona tenuta termica e la possibilità di scegliere forma, dimensione, altezza e tipologia di rivestimento (liner, membrana armata, vernici o piastrelle).
Una variante della piscina in cemento armato è la piscina in casseri di polistirolo, costruita da pareti in cemento armato, che però viene gettato in blocchi di polistirolo invece che nelle tradizionali casseforme in legno.
I casseri non vanno rimossi quando la struttura si è asciugata, riducendo i tempi di installazione. Inoltre il polistirolo fa da isolante termico e permette di mantenere a lungo la temperatura dell’acqua.
Piscine interrate in vetroresina
Le piscine interrate in vetroresina o in polipropilene sono un caso particolare: la struttura non viene costruita in loco, ma consegnata già pronta in monoblocco e va semplicemente appoggiata nello scavo e collegata all’impianto di filtrazione.
Tuttavia, l’installazione ed il trasporto delle piscine in vetroresina necessitano di una grande attenzione e di personale specializzato, sia per il materiale che per l’ingombro del monoblocco. La struttura può essere di varie forme, che includono spesso scale o lettini, ed è tra le più personalizzabili.